Campionati Italiani e Coppa HB 2014: considerazioni a “palla ferma”

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di Fabrizo Sforza


loco_ci_2014Siamo riusciti, grazie alla ferma volontà di tutti noi, organizzazione segreteria federazione e squadre, a portare a termine i Campionati e la Coppa Italia.

 E questo è un successo, perché i ricatti le minacce le esclusioni e quant’altro, non fanno parte dello sport, che è un’attività che si pratica in campo, confrontandosi ,divertendosi, vincendo e perdendo, non attraverso complotti, raccomandazioni, imbrogli o fabbricando regole a proprio vantaggio.

 Chi c’era ha comunque vinto, dimostrando la propria volontà di partecipare, il proprio impegno per fare il meglio possibile, il desiderio di crescere.

Vorrei ringraziare Maurizio Percia, che ha fornito un arbitraggio di livello, ed, accollandosi la fatica di tutte le partite, un’omogeneità di giudizio che ha tacitato le polemiche, seppur, come normale, nelle diverse interpretazioni di ciascuno.

Ringrazio anche Cristiano Manzato che è riuscito, nonostante l’esiguità dei numeri, a portare a termine questa tappa.

E ringrazio calorosamente Paolo Gemme, segretario tecnico e moltissime altre cose, che fa della rettitudine e della serietà la propria bandiera, conquistandosi la stima, l’affetto e la gratitudine di tutti coloro che praticano e partecipano sia in Italia che in tutta Europa.

Con gratitudine penso anche  e soprattutto agli sportivi praticanti, alle loro famiglie ed i supporters che non hanno mancato all’appuntamento: alcuni di questi sobbarcandosi una lunga trasferta nonostante fosse già noto che il parco partecipanti sarebbe stato esiguo.

Nel complesso la manifestazione si è svolta regolarmente e  le partite giocate nei due giorni di gara  seppur fra un numero limitato di squadre ha offerto occasione di interesse e divertimento almeno per i partecipanti e per i pochi altri presenti.

Anche in questa occasione si sono presentati episodi che dal mio punto di vista devono rappresentare uno stimolo per mettere a punto migliorie organizzative e regole chiare che con  l’obbiettivo di migliorare questa disciplina e mi auguro che nelle prossime occasioni di incontro ci sia possibilità di portare all’evidenza queste mie considerazioni e poterne discutere a livello federale. Nel dettaglio:

1) Vorrei ribadire che nelle competizioni che si svolgono in tappa unica la formazione di teste di serie è una pratica fondamentale per l’equilibrio del torneo, che è una pessima abitudine Italiana quella di delegare agli allenatori la richiesta che le squadre di uno stesso Club non si incontrino alla prima partita, deve essere previsto dal regolamento, così finalmente giocheremo garantiti dalle regole e non concertandole alla riunione dei Capi Squadra. Ed è per questo motivo che io non ho chiesto nella riunione che le due squadre del Circolo non si affrontassero in semifinale. Doveva essere previsto dal regolamento, sia che fossero teste di serie ,sia che non giocassero l’una contro l’altra la prima partita. Non è andata così, pazienza, ma non credo sia una corretta pratica quella di chiedere soluzioni non previste dal regolamento nelle riunioni Capi Squadra.

 2) Dovrebbe, a mio avviso, essere previsto pure che chi vince la seconda divisione giocherà in prima l’anno successivo, fino ad avere otto squadre di prima, e poi di seguito con la seconda,e , che una squadra con più di due giocatori di prima non possa giocare in seconda con altro nome, tantomeno se si traveste integralmente con una sorta di presa in giro che la Federazione subisce perché non ha saputo dotarsi di regole, normali in qualunque altro sport. Il Triangolo di Novi Angels, non si iscriverà alla seconda divisione l’anno prossimo, questo è sicuro.

 3) L’urgenza di giocare una partita subito dopo la precedente risulta incomprensibile, dato che domenica le partite erano solo tre, e non dovrebbe essere l’allenatore che le gioca tutte e tre a chiedere il ‘favore’ di avere il tempo di preparare le squadre, ma se l’organizzazione ritiene che questa sia una disciplina complessa e tecnica, e non una burletta, dovrebbe prevedere l’ovvio. Nessuno aveva tutta questa fretta, oltretutto con il prezzo di box ed iscrizione che abbiamo dovuto pagare. Perché i costi dovrebbero essere proporzionati alla qualità del servizio ricevuto, e giocare una partita dietro l’altra senza neppure un minuto per organizzare la squadra e preparare la concentrazione dei giocatori in campo prova, corrisponde ad un servizio assai scadente.

 4) La visita veterinaria, condotta con maestria dal Dott. Scevola, al sabato, è stata invece poco professionale la domenica. Personalmente mi scuso per aver ignorato che uno dei cavalli delle mie squadre non fosse in condizione di passare la visita, poiché marcava evidentemente, e trovo che non avrebbe dovuto essere presentato. Invece ritengo assurdo e totalmente inedito che un cavallo presentato con una certa rigidità ed una leggera zoppia, vada ripresentato due minuti dopo. In tutte le manifestazioni, Nazionali ed Internazionale, cui ho partecipato, i cavalli da scaldare e riprestare, vanno riproposti alla fine di tutte le visite, lasciando il tempo necessario, e non alla fine della visita della squadra di appartenenza, con l’inevitabile risultato di avere il cavallo stesso nelle identiche condizioni di due minuti prima. Penalizzando gravemente la squadra e rendendo un cattivo servizio allo sport.

 5) In occasione della caduta , un giocatore è stato accompagnato fuori campo da lato arbitri, e una volta ristabilito li gli viene impedito, anche durante le pause di gioco, di riattraversare il campo, fino a che l’allenatore ha dovuto chiedere un tempo morto per farlo risalire in sella. Credo che il Presidente di Giuria, invece che impedire al giocatore di andare a raggiungere il proprio cavallo, avrebbe dovuto segnalare la cosa all’arbitro di sedia e chiedere un tempo morto dell’arbitro per consentire al giocatore di attraversare il campo e risalire a cavallo.

 Questo genere di situazioni all’interno di una competizione possono arrecare gravi danni al rendimento delle squadre o comprometterne il risultato e comunque è necessario un maggiore rispetto per i praticanti sportivi anche da parte di chi lo regola.

 Come già detto il mio augurio è che tutte queste osservazioni, legate comunque ad episodi avvenuti, servano a migliorare le condizioni delle prossime tappe e non a creare polemiche o discussioni personalistiche e totalmente sterili.

Buon Horseball a tutti !

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